Sardegna, una sala giochi di Selargius (CA) dovrà chiudere: per l'applicazione del distanziometro non è necessario intervento della Giunta Regionale
ROMA - Una sala giochi di Selargius, in provincia di Cagliari, dovrà chiudere perché troppo vicina a luoghi sensibili.
Lo ha deciso il Tar della Sardegna, che ha respinto il ricorso del titolare contro il provvedimento del Comune che intimava la cessazione immediata dell'attività.
Al centro della questione la legge regionale del 2019, che vieta l'installazione di apparecchi da gioco a meno di 500 metri da determinati luoghi sensibili. Come si legge nella sentenza del tribunale, di recente anche la Corte Costituzionale ha “ritenuto legittimo l’intervento del legislatore regionale che aveva provveduto a vietare il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio di sale da gioco e all’installazione di apparecchi da gioco nel caso di ubicazione a distanza inferiore a cinquecento metri pedonali dai luoghi cosiddetti sensibili”, e affermando che la norma persegue “in via preminente finalità di carattere socio-sanitario, estranee alla materia della tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza, e rientranti piuttosto nella materia di legislazione concorrente tutela della salute», nella quale la Regione può legiferare nel rispetto dei principi fondamentali della legislazione statale”.
Di conseguenza “non può accedersi alla tesi della ricorrente per cui il limite di 500 metri di distanza dai luoghi sensibili posto dalla norma regionale non sarebbe applicabile fino all’intervento della Giunta regionale, cui è delegata l’adozione di un atto ulteriore per la determinazione di più specifiche distanze entro il predetto limite dei 500 metri di distanza dai luoghi sensibili”.
Inoltre viene sottolineato che, nel caso in questione, sono presenti luoghi sensibili “a distanza ben inferiore ai 500 metri”. Per questo la sala giochi di Selargius dovrà chiudere.