Giochi, Tar Lazio: il distanziometro del Comune di Roma prevale anche dopo l'introduzione di quello regionale
ROMA - La norma sul distanziometro introdotta dal Comune di Roma nel 2017 è legittima e valida anche dopo l'introduzione di quella regionale nel Lazio, avvenuta nel 2022.
E' quanto stabilito dal Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso della titolare di un esercizio della Capitale situato a 282 metri da una scuola. Il regolamento del comune di Roma, introdotto nel 2017 e modificato nel 2019, infatti, vieta l'installazione di apparecchi a una distanza inferiore a 500 metri da determinati luoghi sensibili. Nel 2022, però, con alcune modifiche alla legge regionale in materia del 2013 è stato introdotto un limite distanziometrico inferiore, pari a 250 metri dai luoghi sensibili.
LA DECISIONE - Al contrario di quanto sostenuto dalla ricorrente, ovvero che il limite da applicare sarebbe quello regionale di 250 metri, proprio la norma del Lazio introdotta nel 2022 specifica che “i comuni possono individuare ulteriori limitazioni a quelle previste, tenendo conto dell’impatto sul territorio, della distribuzione oraria, della sicurezza urbana, dei problemi connessi con la viabilità, dell’inquinamento acustico e delle esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica”, e che in caso di contrasto tra le disposizioni regionali e quelle comunali “si applicano le norme più restrittive”.