Giochi, Tar conferma rimozione delle slot da una sala di Trento: il criterio del raggio è legittimo per il calcolo delle distanze
ROMA - Una sala giochi di Trento dovrà rimuovere le slot machine perché troppo vicino a luoghi sensibili.
Lo ha stabilito il Tar del Trentino, che ha respinto il ricorso del titolare contro il provvedimento inviato dal Comune. Al centro della questione la legge provinciale del 2015, che vieta l'installazione di apparecchi a meno di 300 metri da luoghi sensibili, in questo caso due scuole superiori.
LA DECISIONE – Il ricorrente sosteneva la non correttezza del calcolo delle distanze attraverso il criterio del “raggio”. La risposta dei giudici è che “il criterio di determinazione della distanza dai luoghi sensibili individuati dalla disposizione provinciale è rimesso alla discrezionalità tecnica del Comune, che lo ha individuato come il raggio in linea d’aria sulla scorta della circolare provinciale che lo suggerisce quale criterio uniforme di applicazione per il territorio trentino”. Secondo il Tar la legge provinciale “non impone in alcun modo di individuare un preciso criterio di computo della distanza in argomento”.
Il Comune di Trento ha “dimostrato nella documentazione prodotta in giudizio che il diverso criterio del percorso pedonale salverebbe in termini generali solo 4 esercizi sui 23 che si trovano in situazione non conforme secondo il criterio del raggio in linea d’aria”, di conseguenza “il criterio del raggio in linea d’aria non porta all’estromissione di un intero settore dal territorio comunale, come meglio si vedrà nel proseguo”.
L'assenza dell'effetto espulsivo è stata poi dimostrata “stante la differenza del tutto esigua tra la misura della distanza determinata con il criterio del percorso pedonale - di soli 10 o 14 metri, a seconda dell’istituto scolastico preso come riferimento - rispetto a quella risultante dal criterio del raggio in linea d’aria”.