Giochi e distanziometro: due sale a Trento dovranno rimuovere le slot, la legge provinciale prevede la rimozione entro cinque anni dall'entrata in vigore
ROMA - Due sale scommesse a Trento dovranno rimuovere le slot machine perché troppo vicine a luoghi sensibili.
Lo ha deciso il Tar del Trentino, respingendo il ricorso di un operatore contro i provvedimenti notificati dal Comune, i quali davano sì il via libera al rilascio della licenza per l'attività di scommesse, specificando però il divieto di installazione delle slot. La legge regionale del 2015, infatti, vieta l'insediamento di apparecchi da gioco a meno di 300 metri dai luoghi sensibili.
LA DECISIONE – Come sottolineato dai giudici, la norma non ha efficacia soltanto sulle nuove aperture: per gli esercizi già in attività, infatti, è stata prevista la rimozione degli apparecchi “entro sette anni dalla data di entrata in vigore della legge se collocati nelle sale da gioco, ed entro cinque anni negli altri casi”, termine già scaduto in quanto la legge è in vigore dal 2015.
Il Tar ha inoltre confermato l'assenza dell'effetto espulsivo, che non permetterebbe l'insediamento delle attività di gioco all'interno del territorio comunale a causa della legge sul distanziometro. Già in passato, sia il tribunale regionale di Trento che il Consiglio di Stato avevano negato la presenza di tale condizione nel capoluogo: secondo una verificazione svolta in uno dei precedenti casi, è possibile l'insediamento di attività di giuoco sul 22,4% del territorio urbanizzato; anche togliendo da questo calcolo “le aree in cui l’effettivo stato dei luoghi rende improbabile la possibilità di localizzazione delle funzioni del gioco”, è permessa l'installazione di apparecchi ammonta nell'11,2% del territorio urbanizzato”.
Le due sale scommesse dovranno quindi rimuovere gli apparecchi.