Giochi, Consiglio di Stato annulla chiusura di sala a Fiume Veneto (PN) per presenza di minori: l'attuale titolare non era ancora subentrato
ROMA - Stop alla chiusura di dieci giorni per una sala giochi di Fiume Veneto, in provincia di Pordenone.
A deciderlo il Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso della società titolare, ribaltando la sentenza del Tar. Il tribunale regionale, infatti, aveva inizialmente confermato il provvedimento notificato da Adm insieme alla Questura provinciale per presenza di minori nella sala. Come spiegato da Palazzo Spada, infatti, la società attualmente titolare dell'esercizio è subentrata successivamente all'accaduto che aveva fatto scattare la chiusura.
Il fatto, si legge nella sentenza, è avvenuto “quando la titolarità era attribuibile ad un diverso soggetto”. La responsabilità “non può che essere riferita all’originario soggetto agente, in assenza di elementi che dimostrino il legame dello stesso con la società subentrata nella gestione”. Risulta infatti che la nuova licenza per la gestione del locale è stata rilasciata all'attuale società titolare il 21 dicembre 2023, mentre il fatto era stato accertato il 23 marzo dello stesso anno. “Diversamente opinando, si finirebbe per trasformare la sanzione in una sorta di onere reale, destinato a seguire l’azienda in tutte le sue vicende giuridiche, astrattamente anche molteplici, per tutto il tempo avocatosi dall’Amministrazione procedente per addivenire alla concreta irrogazione della chiusura”.
Per questo è stato accolto il ricorso della società, con il conseguente annullamento del provvedimento di sospensione.