Giochi, Tar Lazio conferma chiusura di 10 giorni per sala slot a Fiume Veneto (PN): presenza di minori è responsabilità del titolare
ROMA - La presenza di minori in una sala slot, in violazione delle norme che ne impediscono l'accesso, è responsabilità del titolare dell'esercizio.
Lo ha stabilito il Tar di Roma con una sentenza che ha respinto il ricorso di una sala slot a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, contro il provvedimento di Adm che, insieme alla Questura provinciale, ha imposto la chiusura di dieci giorni della sala.
La ricorrente ha definito l’atto illegittimo, in quanto la proprietà sarebbe estranea “alla violazione contestata, con presunta violazione del principio di colpevolezza e personalità dell’atto amministrativo, sostenendo che non dovrebbe chiudersi l’attività per quella che si configurerebbe come responsabilità del singolo dipendente, laddove egli ha permesso a soggetti minori di dedicarsi ad attività ludiche riservate ad adulti”.
L’istanza è stata respinta e giudicata infondata dal Collegio, che ha ricordato come la legge imponga al responsabile di una sala giochi “il preciso obbligo di vigilare e di impedire l'ingresso del minore identificandolo già prima che entrasse nel negozio di scommesse, organizzando, sotto la propria responsabilità, l'attività in modo tale da evitarne l'accesso anche solo occasione nei locali dove si svolge esclusivamente un'attività di gioco con vincita in denaro”.
Qualora questo obbligo non venga atteso, la sanzione della chiusura rappresenta “un atto dovuto”, ragion per cui non sarebbe stato possibile ammettere un esito diverso dal provvedimento.