Giochi e distanziometro, Tar conferma chiusura per due sale di Reggio Emilia: nessun effetto espulsivo, il Comune non ha l'obbligo di trovare un luogo per la delocalizzazione
ROMA - Confermata la chiusura per due sale giochi di Imola perché troppo vicine a luoghi sensibili.
E' quanto stabilito dal Tar dell'Emilia Romagna, che ha respinto il ricorso di un operatore contro le due ordinanze di chiusura, notificate nel 2019 in seguito alla legge regionale del 2013 sul distanziometro.
La norma, infatti, impedisce l'installazione di apparecchi a meno di 500 metri da determinati luoghi sensibili. Tali luoghi sono stati definiti nel territorio di Reggio Emilia con una delibera della Giunta Comunale del 2017, che ha stabilito una mappatura poi aggiornata con una successiva delibera del 2018.
Il Collegio ha spiegato che non sussiste “un obbligo del Comune di individuare la specifica area nella quale l’interessato possa delocalizzare la propria attività, risultando invero sufficiente che l’applicazione del divieto distanziometrico non si traduca in un 'effetto espulsivo' dell’attività di gioco e scommesse dal territorio comunale”.
Quanto proprio alla possibile presenza dell'effetto espulsivo, che non consentirebbe l'ubicazione di una sala giochi nel territorio comunale, nel 2022 il Tar aveva disposto una verificazione, consegnata poi a febbraio del 2023, in cui si legge che “Non è in definitiva configurabile il cd. effetto espulsivo dal territorio comunale”.