Giochi e distanziometro, dal Tar Lazio via libera a chiusura di una sala giochi a Fiumicino (RM): il subentro equivale ad una nuova apertura
ROMA - Una sala giochi di Fiumicino, in provincia di Roma, dovrà chiudere dopo che la proprietà sia stata oggetto di “subingresso”.
Lo ha stabilito con una sentenza la Seconda Sezione Bis del Tar Lazio, che ha respinto il ricorso della nuova proprietaria della sala contro l’ordinanza del Comune che, a seguito della richiesta di licenza per la gestione della sala giochi, ha rilevato l’eccessiva vicinanza del locale a un luogo sensibile. Secondo la legge regionale del 2013, infatti, non è possibile aprire una sala giochi a meno di 250 metri da luoghi come chiese, scuole, centri ricreativi o ospedali.
La ricorrente ha definito illecito tale provvedimento: il locale esisteva già prima dell’entrata in vigore della legge e si è trattato di un caso di subingresso e cessione di proprietà, che dovrebbe esentare dall’applicazione delle norme sul distanziometro.
Tuttavia, nota il Tribunale Amministrativo, il Comune di Fiumicino ha agito correttamente: pur essendo effettivamente stato completato l’iter di subentro ad una proprietà precedente, ad ottobre 2023 è pervenuta una domanda per “l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco lecito”, dunque finalizzata ad una “nuova autorizzazione” perciò, sulla base di questo presupposto, “ritiene ad essa applicabile il limite di distanza previsto”.
A maggior, ragione, ricorda il Tar, “le autorizzazioni di polizia sono personali: non possono in alcun modo essere trasmesse”. Per queste ragioni, il ricorso è stato respinto.