Giochi, As.Tro sul distanziometro di Crema e dei 48 comuni dell’Ambito sociale cremasco: “Intempestivo e inefficace, già in corso confronto Governo-Regioni per riordino punti vendita”
ROMA - In materia di prevenzione della dipendenza da gioco, l’utilizzo di uno strumento come il cosiddetto “distanziometro” (ovvero il regolamento con il quale si stabilisce una distanza dai luoghi definiti “sensibili” entro la quale non possono essere presenti sale da gioco), la cui efficacia non ha “alcuna evidenza scientifica”, appare “del tutto anacronistico, nell’epoca del digitale e dell’intelligenza artificiale”.
È quanto si legge in una lettera di As.Tro, firmata dal presidente Massimiliano Pucci, rivolta al sindaco di Crema e ai sindaci dei 48 comuni dell’Ambito Sociale Cremasco, i quali hanno di recente approvato un regolamento unico che prevede il divieto di installazione di apparecchi da gioco in locali situati a meno di 500 metri dai luoghi sensibili.
Una misura, quella del distanziometro, che risulta invece inefficace, come dimostrano i dati diffusi dall’Emilia-Romagna la scorsa settimana: “Questo strumento – sottolinea As.Tro - applicato anche alle attività già esistenti al momento della sua entrata in vigore, ha determinato la chiusura del 45% delle sale giochi esistenti sul territorio emiliano. Ciononostante, durante il periodo di vigenza di questa legge il numero di persone assistite per la dipendenza da gioco è aumentato del 143%”.
Inoltre, l’associazione ha ricordato che “il Governo ha già avviato la riforma del gioco terrestre”, il cui iter prevede “la concertazione - già in atto - con la Conferenza delle Regioni e degli enti locali dalla quale dovrà scaturire una disciplina uniforme, a livello nazionale, sia in tema di orari delle attività di gioco lecito che in materia di dislocazione sul territorio, rispetto a determinati luoghi sensibili, degli esercizi che svolgono tali attività”.
Pertanto, considerando che il quadro di riforma a livello nazionale potrebbe delinearsi già nei prossimi mesi, l’associazione ritiene che sia “del tutto intempestivo procedere con l’adozione di un nuovo Regolamento”.