Giochi, dal Consiglio di Stato stop ai limiti orari di Ventimiglia (IM): divieto di utilizzo degli apparecchi nelle ore diurne penalizza i tabaccai
ROMA - I limiti orari di Ventimiglia, che vietano il funzionamento degli apparecchi da gioco per gran parte delle ore diurne, sono discriminatori per le tabaccherie.
È quanto ha stabilito la Quinta Sezione del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso del titolare di un esercizio a Ventimiglia, in provincia di Imperia, assieme alla Federazione Italiana Tabaccai.
L’appellante si opponeva all’ordinanza sindacale del 2018, che vietava il funzionamento degli apparecchi da gioco dalle 7 alle 19 e alla sentenza del Tar Liguria che, nel 2020, aveva confermato la legittimità dei suddetti limiti.
Palazzo Spada spiega che l’orario stabilito “finisce con incidere sfavorevolmente ed in maniera non adeguata sui soli titolari delle tabaccherie di Ventimiglia, comportando una drastica limitazione dell’orario di funzionamento dei giochi relegato alle sole ore notturne e della tarda serata, passando da una fascia oraria media di circa otto ore ad una fascia oraria di una o, al massimo, due ore soltanto, considerati gli orari di esercizio stabiliti per le rivendite di generi di monopolio”.
I limiti orari sarebbero stati indicati in maniera errata, in quanto i tabaccai, “aperti per necessità in orario diurno”, sarebbero stati soggetti a vincoli soprattutto “riferibili agli interessi dei titolari di sale da gioco”.
La decisione del Comune “appare singolare” a giudizio del Collegio, in quanto “la scelta dell’orario notturno in cui concentrare le giocate è quello che consente il minor controllo della comunità, come palesato dalla circostanza che per contro nella maggioranza dei comuni si sceglie l’orario diurno per concentrare le giocate”. La delibera è arrivata a qualche giorno di distanza da una sentenza simile, che ha annullato i limiti orari di Cairo Montenotte, in provincia di Savona.